Andate in palestra? O, meglio: avete fatto un costosissimo abbonamento alla palestra, ma dopo il primo mese di frequentazione assidua, avete trovato ogni genere di scusa per non andarci più? Avete un giardino? Se le risposte sono “sì” a tutte le domande, con questo articolo vi faremo felici…
Infatti, praticare regolarmente il giardinaggio in un giardino dai 20 mq in su, ben popolato di piante di ogni tipo, è equivalente ad andare con assiduità in palestra! Parola di scienziati!
Lo studio scientifico
Una ricerca del 2019, effettuata dalla National Health Interview Survey, ha preso in esame 90mila persone, che sono state seguite per ben 11 anni in Cina, Texas e Carolina del Nord. Lo studio ha misurato l’attività fisica nel tempo libero (giardinaggio, danza, passeggiate ecc.), fatta in quantità variabili settimanali, e l’ha rapportata ai rischi di varie cause di morte, tra cui malattie cardiovascolari e cancro.
Ebbene, rispetto a chi trascorre il tempo libero davanti alla TV, fare queste cose per soli 10-59 minuti a settimana ha portato a un rischio inferiore del 18% nella mortalità per tutte le cause. Quanto più aumenta l’attività fisica, tanto più diminuisce questo rischio: da 150 a 299 minuti di attività fisica ogni settimana portano a una diminuzione della mortalità del 31%.
I benefici del giardinaggio
In particolare, fare giardinaggio nel tempo libero porta a una diminuzione della depressione, dell’ansia e dell’indice di massa corporea, insieme a un aumento della qualità della vita, della soddisfazione nella vita e del senso di comunità. Il giardinaggio è anche collegato a enormi benefici per gli anziani, sotto forma di una riduzione delle cadute, una riduzione dello stress e persino una ridotta necessità di farmaci.
È stato infatti quantificato che un’ora di attività moderata di giardinaggio (eliminazione del secco, rinvasi, irrigazione con la canna ecc.) permette di bruciare 104 Kcal, mentre impegnandosi in operazioni più complesse (trapianti di arbusti o piantine da orto, vangatura, scerbatura, trasporto di materiali ecc.) si può addirittura consumare più del doppio (237 Kcal/h).
Consigli pratici
Naturalmente bisogna agire secondo buonsenso, evitando di compiere sforzi sproporzionati rispetto al proprio fisico, ma chiedendo al corpo ciò che si sente di effettuare, senza troppe forzature, fermandosi a riposare mentre si sta eseguendo un’operazione molto faticosa (es. vangare) e alternando le attività per non sovraccaricare la stessa parte del corpo: per esempio, dopo un trapianto chinati sulle ginocchia, provvedete all’annaffiatura; dopo la potatura di qualche metro di siepe, raccogliete la risulta da terra ecc.
Non impegnatevi mai in operazioni al di fuori della vostra portata, faticosissime o complesse: la potatura di un albero alto o il suo abbattimento è attività da professionista perché è veramente impegnativa (e pericolosa).
E comunque, nell’accingervi a un’attività, cercate sempre la posizione migliore per operare: anziché allungarvi pericolosamente su sostegni precari e improvvisati, utilizzate scale e sgabelli solidi e robusti per tenere le braccia all’altezza giusta.
Attenzione soprattutto alla schiena: i piegamenti verso terra si effettuano piegando le gambe e mai la colonna vertebrale, perché le cosce hanno muscoli più forti, che risparmiano buona parte della fatica alla spina dorsale. La vangatura non va mai eseguita inclinandosi in avanti: arretrate di un passo e fate leva sulle gambe, così lo sforzo diminuisce e la schiena ne risente meno.
Se dovete piantare le annuali o le erbacee perenni, o se dovete scerbare, fatelo seduti su uno sgabello o inginocchiati sui talloni. Nel primo caso esistono sgabellini appositi (chiedeteli al vostro Centro Giardinaggio), sui quali si può rimanere a lungo senza affaticare i muscoli dorsali. Nel secondo caso la scelta dell’attrezzo è ancora più ampia nel punto vendita: cuscini o tappetini in gomma, ginocchiere, addirittura sgabelli con i manici rovesciati sui quali fare poi leva per rialzarsi con maggior facilità.
Gli attrezzi sono importanti
Per lavorare bene, non fermatevi al “primo prezzo”, ma optate per attrezzi ergonomici, in materiali leggeri, con impugnature anti-vescica, che non affaticano la mano né il braccio, assorbono le vibrazioni, riducono il rischio di contratture e strappi.
E dopo, manteneteli in perfetta efficienza: lame sempre ben affilate, meccanismi oliati, manutenzione regolare, pulizia generale aiutano a contenere l’affaticamento dell’operatore nell’uso.
Ricordate infine che molti attrezzi da giardino esistono oggi in versioni con manici lunghi o con aste telescopiche, per evitare l’impiego di pericolose scale.
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